A Cavarzano un appartamento dedicato. 25 utenti all’anno.
Fonte: Amico del Popolo del 30/12/2021
Autonomie possibili per persone svantaggiate grazie ad Anffas Onlus Belluno. Quattordici anni
ad una media di 25 utenti per ogni anno di attività, coinvolti nel progetto “Prove di Volo, un’iniziativa per la vita indipendente”, coordinato da Anffas per il territorio bellunese e reso possibile anche grazie alla Chiesa Valdese.
Il progetto, tuttora in corso, ha visto il suo esordio nel 2007, offrendo sin dalla nascita la possibilità
per le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale di occupare alcuni fine settimana in attività
ludiche, creative, culinarie e di interazione sociale per una prospettiva di autonomia nella vita
quotidiana.
L’impegno ha purtroppo subito una battuta d’arresto nel marzo 2020, con l’inizio della pandemia,
per poi ripartire nel luglio scorso a pieno regime nel rispetto delle prescrizioni.
«L’autonomia degli ospiti è resa possibile in un appartamento di proprietà del Comune di Belluno nel quartiere di Cavarzano dove essi sono coinvolti nello svolgimento delle più diverse attività: laboratori, canto, teatro, ginnastica e uscite, a seconda dei periodi e nel rispetto delle normative legate al Covid-19, con l’obiettivo di consentire a ciascuna persona di esprimere il proprio talento», spiega il presidente Salvatore Bavasso. «Il progetto coinvolge, per la parte dell’accompagnamento, operatori socio-sanitari, un’educatrice e volontarie che seguono gli ospiti nelle varie iniziative».
Il progetto nell’ultima annualità è stato reso possibile anche grazie al sostegno della Chiesa Valdese, che ha devoluto all’iniziativa 15 mila euro, imposto che va a sommarsi al contributo della Regione Veneto, già al fianco di Anffas nelle annualità precedenti.
«Gli utenti che usufruiscono del servizio sono quattordici di età compresa tra i 20 e i 60 anni,
provenienti da vari comuni della provincia di Belluno, suddivisi in gruppi da quattro persone,
ciascuno dei quali svolge un percorso di tre fine settimana», prosegue Bavasso. «Il servizio sta
avendo successo e siamo soddisfatti del riscontro in termini pratici: gli ospiti con disabilità coinvolti
si sentono non solo in una seconda casa, ma soprattutto in un ambiente inclusivo, dando
dimostrazione delle proprie capacità anche al di fuori dell’ambiente famigliare».
Il progetto, riservato agli associati di Anffas, è in continuo divenire, lasciando la possibilità di
conoscere da vicino questa realtà semplicemente contattando la sede allo 0437 25775 o scrivendo a
anffasbl@virgilio.it